Airolo
Introduzione
La porta del sud: qui terminano il tunnel ferroviario (inaugurato nel 1882) e quello stradale (inaugurato nel 1980) nella Valle Leventina verso Biasca. Airolo, posizionato a 1.141 m di altezza alle pendici meridionali del Passo del Gottardo, costituisce l’accesso alla Val Bedretto, dalla quale si raggiungono il confinante Canton Vallese attraversando il Passo della Novena o, in territorio italiano, la Val Formazza percorrendo (solo a piedi) il Passo di San Giacomo.
Descrizione
La storia di Airolo è strettamente legata al traffico che percorre e attraversa il Gottardo. Nonostante la forte presenza di traffico di transito, Airolo è una località per vacanze molto frequentata.
Invernale
Il comprensorio sciistico di Airolo si estende fra 1.141 e 2.256 m s.l.m. – da Pesciüm si gode direttamente dello sguardo sul massiccio del Gottardo. 30 chilometri di piste dal panorama mozzafiato. Due funivie, tre skilift ed una seggiovia trasportano gli amanti degli sport invernali sulle piste da sci di Sasso della Boggia, Comascnè e Varozzei. Oltre a Airolo-Pesciüm vi sono anche i brevi skilift di Lüina vicino al villaggio e di Cioss Prato nella Val Bedretto, due località ideali per le famiglie.
Anche gli appassionati di sci d’escursionismo e di fondo trovano nella Val Bedretto, sulla Piana di Piotta e a Pesciüm svariati percorsi e piste da fondo.
Estate
In estate Airolo rappresenta il punto di partenza ideale per le escursioni: gli itinerari Trans Swiss Trail e Alpenpässe-Weg di SvizzeraMobile incrociano qui la Strada alta Leventina, un sentiero d’altura che conduce verso sud, mentre la Strada degli alpi o il Passo di Cristallina direttamente in direzione della Vallemaggia sono percorsi ben noti. Le capanne alpine Cristallina, Corno Gries, Piansecco, Cadlimo e Cadagno o la ripida funicolare del Ritom costituiscono ulteriori mete per escursioni degne di essere raggiunte partendo da Airolo.
Anche per quanto riguarda l’energia idroelettrica, nei dintorni vi è molto da vedere, come il canale di adduzione di Favre che faceva confluire l’acqua di fonte fino all’ingresso della galleria ferroviaria (se ne possono notare ancora oggi i resti).