Ginevra è sede di innumerevoli organizzazioni internazionali, come il Comitato internazionale della Croce Rossa o l’ONU. L’atmosfera internazionale si respira nell’intera città. Al tempo stesso, grazie alla sua posizione sulle rive del Lago di Ginevra e alla vista sulle montagne, la città è una perla paesaggistica.

Ginevra è la quintessenza della qualità orologiera svizzera e la patria di numerosi marchi di orologi prestigiosi. La tradizione orologiera di Ginevra risale indirettamente al famoso riformatore ginevrino Giovanni Calvino, il quale rifiutava severamente l’esibizione di ricchezza sotto forma di oro o pietre preziose. E poiché Ginevra nel XVI secolo era una mecca per gli orafi, questi di conseguenza dovettero cercarsi un nuovo ramo d’attività e da allora si dedicarono all’orologeria. 

Gli studi alla Scuola di orologeria di Ginevra durano in totale quattro anni. In questo periodo gli studenti imparano ogni cosa sulla produzione di meccanismi meccanici di orologi. E poiché in questo settore è presupposto un lavoro di precisione nell’ordine dei micromillimetri, durante il primo anno di formazione gli studenti costruiscono da soli i propri strumenti per allenare le loro mani. Besarta Murti è al terzo anno. L’anno scorso è stata premiata al Grand Prix d’Horlogerie de Genéve come migliore studentessa della Scuola di orologeria di Ginevra.

Una particolare caratteristica della qualità tipica degli orologi provenienti dalla città sul Rodano è il Sigillo di Ginevra, che viene assegnato sin dal 1886. Un’incisione piccola, ma estremamente importante sulla parte posteriore dell’orologio, che oggi viene rilasciata dalla Fondazione Timelab. Gli orologi che ottengono il Sigillo di Ginevra non solo sono stati prodotti interamente a Ginevra, ma soddisfano anche severi criteri di qualità.

Nei quattro anni di formazione professionale, Besarta Murti e i suoi compagni costruiscono un orologio tutto loro, l’«orologio della scuola». Quello dell’orologiaio è un mestiere che richiede tempo. È dunque meno un’ironia della sorte quanto piuttosto una provvidenziale coincidenza che proprio lo strumento che cattura lo scorrere del tempo abbia bisogno di tempo per essere realizzato.

Mentre Momo nell’omonimo classico di Michael Ende va alla ricerca del tempo perduto, un viaggio a Ginevra è un viaggio nel mondo degli orologi meccanici, piccoli miracoli di meccanica che scandiscono il tempo e contemporaneamente lo sfidano. Frutto di innumerevoli ore di lavoro, coniugano il battito lento del passato con il ritmo frenetico del presente.