Introduzione

Due guerre avviarono la fine della politica d'espansione: la vittoriosa guerra di Svevia a nord e le campagne italiane a sud, che videro la terribile sconfitta dei Confederati.

La guerra di Svevia

Dopo la vittoria sulla Borgogna, la Confederazione diventò il potere dominante nella Germania del sud. I membri della nobiltà sveva, innanzi tutto gli Asburgo, cercarono di opporsi al crescente influsso dei Confederati nell'Europa centrale, ma furono disfatti sia nella guerra di Waldshut (1468) che nella guerra di Svevia (1499). Nella guerra di Svevia si mirò innanzitutto ad imporre la riforma dell'impero del 1495, ma in realtà si trattò dell'ultimo tentativo degli Asburgo di vincere contro i Confederati. Con la Pace di Basilea il re tedesco Massimiliano I dovette riconoscere l'effettiva indipendenza della Confederazione in seno al Sacro Romano Impero. Tuttavia i Confederati appartennero ancora all'impero fino al 1648. La guerra di Svevia segnò la fine dell'espansione della Confederazione verso nord.

Le campagne italiane

Dopo la guerra di Svevia, i Confederati parteciparono pure nelle lotte per il controllo delle prosperose città dell'Italia settentrionale (ad aspirare al potere erano soprattutto le principali potenze europee, ossia gli Asburgo, il Regno di Francia dei Valois e il Papato).
Nei 15 anni di battaglia per il possesso di Milano, gli svizzeri diedero inizialmente aiuto ai francesi per poi passare dalla parte del Papa nel 1510, strappando Milano ai francesi nel 1512. Dopo l'importante vittoria sui francesi a Novara (1513), l'espansione in Lombardia sembrava destinata al successo. Due anni più tardi la situazione venne decisamente ribaltata, quando le truppe francesi alleate ai veneziani annientarono le milizie confederate nella battaglia di Marignano.
Nel trattato di pace che seguì, la Confederazione mantenne comunque il territorio dell'odierno Ticino oltre che ad altre aree ora parte dell'Italia.
La battaglia di Marignano viene vista come una svolta nella storia della Svizzera: pose fine ad ogni ambizione di espansione militare dei Confederati e fu l'inizio del concetto di neutralità.
Considerati gli accordi di invio di mercenari ai francesi, viene a tutt'oggi dibattuto se sia giusto parlare di neutralità. L'invio di mercenari svizzeri da diverse paesi della Confederazione continuò anche dopo il 1515, fino alla definitiva proibizione imposta nel 1859. L'unica eccezione da allora è la Guardia Svizzera Pontificia.

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