Perché le foglie cambiano colore?

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Introduzione

Cosa c’è di più bello che passeggiare in un bosco multicolore, saltare sui mucchi di foglie o godersi la tranquillità del bosco? Nessun’altra stagione ha così tanto da offrire come l’autunno, inconfondibile per i suoi magici colori e per lo splendore dei boschi. Ma cos’è che regala alle foglie questa luce dorata prima del lungo sonno invernale?

Schattenhalb, Rosenlaui

Da dove vengono questi colori meravigliosi?

In autunno le temperature si abbassano e le giornate si accorciano. Per gli alberi è un segnale: è il momento di interrompere la fotosintesi, un processo attraverso il quale le piante trasformano luce del sole, anidride carbonica e acqua in glucosio e ossigeno. Per la fotosintesi l’albero ha bisogno della clorofilla, il pigmento verde delle foglie. Prima del rigido inverno con meno luce, l’albero riduce la quantità di clorofilla nelle foglie e porta le sostanze preziose al sicuro: le foglie inviano all’interno dell’albero azoto, ferro, manganese e altre sostanze indispensabili che si accumulano nelle radici, nei rami e nel tronco fino alla primavera successiva. Questo processo spiega perché i pigmenti gialli, arancioni e rossi si rendono visibili sul fogliame. Pur essendo sempre presenti nelle foglie, queste sostanze coloranti, ovvero il beta-carotene e la xantofilla, sono solitamente coperte dalla clorofilla.

  • Giallo

    Le xantofille sono coloranti naturali appartenenti al gruppo dei carotenoidi. Sono le xantofille a conferire alle foglie il loro bel colore giallo dorato.

  • Arancione

    Il beta-carotene è il carotenoide più comune e si trova nella maggior parte delle foglie. Il beta-carotene assorbe la luce blu e rossa del sole e conferisce alle foglie il loro colore arancione brillante.

  • Rosso

    Sono i cosiddetti antociani a conferire quel colore rosso intenso alle foglie. La produzione degli antociani aumenta vertiginosamente in autunno e serve a proteggere l’albero dai raggi ultravioletti (UV) e dai radicali liberi, oltre a far rimanere attaccate le foglie più a lungo. Gli antociani sono anche responsabili del colore del vino e delle more.

Senza clorofilla, i colori naturali delle nostre foglie sarebbero giallo, arancio, rosso e marrone.
Christoph Siegrist, sostituto caporedattore Meteo SRF

Perché le foglie cadono?

L’acqua evapora costantemente dalle foglie. Quando arriva l’inverno e il tempo diventa freddo e asciutto, per gli alberi è difficile assorbire acqua attraverso le radici. Tra i rami e i piccioli delle foglie, gli alberi formano uno strato di separazione che tappa i vasi conduttori e protegge l’albero dalle perdite di acqua. Le foglie non sono marce o vecchie, si tratta piuttosto di un meccanismo di difesa dell’albero che serve a superare le asprezze dell’inverno. Ora l’albero aspetta il primo colpo di vento e le foglie cadono a terra. Le foglie non cadono nello stesso momento da tutti gli alberi. Le foglie marroni possono rimanere attaccate a un faggio o a un tasso fino alla primavera. Il motivo: le cellule che bloccano il flusso dell’acqua e impediscono la formazione dello strato di separazione.

  • Circa 535 milioni ... sono gli alberi presenti nel bosco svizzero. Ossia, 66 alberi del bosco per abitante.
  • 2/3 ... è la quota di conifere nei boschi svizzeri. Un terzo sono latifoglie.
  • 500 000 foglie ... sono quelle che si possono contare su un faggio secolare. Si calcola che gli alberi più antichi della Svizzera (i tassi) abbiano circa 1500 anni.
  • Fino a 500 litri ... è la quantità di acqua che evapora ogni giorno dalla superficie delle foglie di un vecchio faggio.
  • 28 chilogrammi ... di foglie sono quelli che perde una betulla in media ogni autunno. Un ippocastano ne perde circa 25 chilogrammi.
  • 1500 tonnellate ... di foglie cadono a terra ogni anno a Zurigo e Berna.

Cosa succede alle foglie che cadono?

Spesso, in primavera, ci chiediamo dove sono andate a finire tutte le foglie che sono cadute. Ovviamente, nelle città una grande parte di esse viene raccolta e asportata. Ma dove finiscono le foglie che si staccano dagli alberi nei boschi? Il bosco non ha bisogno di soffiatori, gli basta affidarsi alla natura perché il fogliame caduto è una vera prelibatezza per alcuni organismi che vivono nel terreno. Per millepiedi, isopodi, collemboli, acari e forbicine, le foglie rappresentano un lauto pasto e le divorano fino a lasciarne solo le nervature. Il prodotto finale espulso da questi organismi attraverso la digestione viene trasformato da funghi e batteri in humus. A sua volta, l’humus contiene un elevato tenore di minerali che apportano nutrimento all’albero.

Pontresina, Morteratschgletscher im Herbst

Da dove deriva il termine «estate indiana»?

Conosciamo tutti il termine «estate indiana», ma da dove deriva e cosa significa? Il termine «estate indiana» indica il periodo di tempo caratterizzato da clima caldo e asciutto che si verifica nel tardo autunno. Sono giornate in cui il cambiamento di colore delle foglie è particolarmente evidente e i boschi si vestono dei loro colori più belli. L’origine dell’espressione «estate indiana» non è ad oggi ancora ben chiara. Probabilmente il termine è nato sulla costa orientale americana, dove il clima mite in autunno non è una rarità. L’autunno rappresentava la stagione principale della caccia dei nativi americani che in quel periodo facevano provviste di cibo per affrontare gli inverni freddi e asciutti.

In autunno si verificano spesso fenomeni di inversione termica con aria molto secca sulle montagne. Grazie all’assenza di nuvole e alla buona visibilità, i colori dei boschi autunnali si rivelano in tutta la loro bellezza.
Christoph Siegrist, Viceresponsabile redazionale SRF Meteo